L’incontro è stato introdotto da mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, in un videomessaggio: “La misericordia usa la bellezza perché attrae, suggestiona, qualcosa che stacca rispetto alla quotidianità e ci mette in contatto con Dio e la nostra interiorità. I programmi che state studiando possono essere un esempio di accessibilità di fruizione. Non si tratta semplicemente anche se già sarebbe importante, della possibilità che ogni uomo, anche con disabilità, possa accedere al genio dell’uomo, come quello artistico, ma qualcosa di più profondo. Dio è bellezza e deve potersi manifestare ad ogni uomo”.
Incisivo anche l’intervento di suor Veronica Donatello, responsabile Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei: “ Dobbiamo pensare a una rivoluzione culturale. In Italia le persone con disabilità sono 13 milioni. Pensate quanto perdiamo anche dal punto di vista economico perché poniamo barriere fisiche e culturali. Togliendole, facciamo un servizio umano e di civiltà. Ma la prova più grande, secondo la responsabile del Servizio, è rappresentata dalla possibilità di eliminare le barriere sensoriali o cognitive e porre le persone accanto a una proposta di fede: La disabilità diventa la sfida per far sì che partecipino gli ultimi, gli scartati. Richiede alfabetizzazione, come diceva il Papa, per cui siamo chiamati a reinsegnare le cose base. Credo che l’accessibilità, intesa come visione completa dell’uomo ad arte e fede, possa essere una possibilità”. E conclude: “Sarebbe bello che dopo il Giubileo possa diventare normale progettare in questo modo e innescare una grande rivoluzione. Oggi c’è bisogno di creare cultura e il Giubileo, l’arte e la fede insieme possono provocare un punto di vista diverso”.
Ogni cammino è stato presentato, raccontando la bellezza del territorio, dell’arte, dell’accoglienza, di posti non conosciuti dal turismo attuale, ma che con caratteristiche che uniscono fede e bellezza, possono portare i turisti, comprese le persone con disabilità, a poter fare un percorso sensoriale, emotivo, rigenerante, facendo conoscere i borghi custodi di bellezza a 360 gradi.
Per quanto riguarda il Molise “Romanic@mente in cammino”, che nasce dal progetto Romanicamente, promosso dalla Associazione San Giorgio Martire, si colloca in un percorso di valorizzazione delle chiese del Molise centrale che contribuisce con passione al riconoscimento del ricco patrimonio monumentale romanico, vede la collaborazione di 6 comuni molisani, che hanno consolidato la condivisione del progetto .
Il percorso guiderà i turisti, comprese le persone con disabilità fisica e cognitiva alla riscoperta della Chiesa di San Giorgio Martire di Petrella Tifernina, la chiesa del mistero, con la ricchezza interpretativa dell’arte romanica scolpita sulla pietra, che sa parlare al credente, all’ateo, allo storico dell’arte, al teologo, ed essere un punto di riferimento del romanico in regione; passando per la chiesa benedettina di Faifoli a Montagano in cui Pietro Angelario – poi Papa Celestino V – trascorse i tre anni di noviziato, per proseguire e far conoscere i riti liturgici della fede greco-cristiana nella chiesa della Madonna della Strada a Matrice e il monastero di Santa Maria del Romitorio di Campolieto, le fortezze medievali di Limosano e Sant’Angelo Limosano in cui nacque Papa Celestino , così come le chiese di San Giorgio, San Bartolomeo e San Leonardo a Campobasso.
La conclusione dell’intervento affidata a Dino Angelaccio del coordinamento “Giubileo for all” e presidente di Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili (Itria): “Abbiamo avuto la fortuna di incrociare comunità e diocesi che da subito hanno raccolto la sfida dell’accessibilità, non solo intesa nell’ottica del Giubileo, ma proprio come processo da avviare che traguarda il 2030. Riguardo ai finanziamenti dei percorsi che prevedono anche l’offerta di servizi, ogni Regione si sta organizzando per raccogliere dei fondi. La forza del gruppo ci permetterà di presentarci uniti per l’avviso del Ministero del turismo sui cammini religiosi o per quello che sta per uscire sul turismo accessibile. Giubileo for all è il primo tassello di un mosaico più grande, l’auspicio, ora, è che gli itinerari avviati in questa occasione diventino delle realtà stabili e continuative anche dopo il Giubileo del 2025“.
MDL
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